Interferire con l'espressione dei geni per combattere i tumori

Immagine di un carcinoma (NUT midline carcinoma), un tumore che è causato da un alterazione di una proteina BET (fonte: Wikipedia)
Immagine di un carcinoma (NUT midline carcinoma), un tumore che è causato da un alterazione di una proteina BET (fonte: Wikipedia)
Schema semplificato del meccanismo di azione degli inibitori di BET
Schema semplificato del meccanismo di azione degli inibitori di BET

Servizio comunicazione istituzionale

12 Gennaio 2018

Cancer Discovery, la migliore delle riviste pubblicate dall’AACR (Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro) ha invitato Anastasios Stathis dell’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana (IOSI) e Francesco Bertoni dell’Istituto Oncologico di Ricerca (IOR, affiliato all’Università della Svizzera italiana) a fare il quadro dello sviluppo di laboratorio e clinico di una nuova classe di farmaci contro i tumori.

Ciascuna cellula, anche una tumorale, sa quali geni vanno espressi al momento giusto grazie ad un complesso sistema di regolazione che coinvolge molte molecole. Le proteine BET segnalano ad altre molecole quali siano i geni che vanno espressi e trasformati in proteine. Gli inibitori delle proteine BET sono una classe di medicamenti sviluppati di recente che in pratica bloccano il legame tra il DNA e queste proteine. Siccome tra i geni controllati dalle proteine BET ci sono soprattutto quelli più importanti per le cellule neoplastiche, l’uso di inibitori di BET si è dimostrato in laboratorio molto promettente per diversi modelli tumorali.

Il gruppo di ricerca guidato da Francesco Bertoni (capo laboratorio e vice-direttore dello IOR; vicepresidente del gruppo linfomi e membro attivo del gruppo nuovi farmaci della SAKK, il Gruppo Svizzero di Ricerca Clinica sul Cancro) ha lavorato a lungo con inibitori di BET, soprattutto con uno chiamato OTX015, su modelli di linfomi ma anche di tumori solidi, quali tumori del polmone e del seno. Anastasios Stathis (responsabile Unita’ Nuovi Farmaci e responsabile medico Ricerca Clinica dello IOSI; vicepresidente del gruppo nuovi farmaci e membro attivo del gruppo linfomi della SAKK) è stato tra i primi ricercatori a trattare pazienti con linfomi o con il carcinoma NUT, un raro tumore caratterizzato da una lesione genetica che attiva proprio le proteine BET.

Nell’articolo pubblicato su Cancer Discovery, Stathis e Bertoni presentano il quadro attuale di questi medicamenti sia come dati di laboratorio che di clinica. Mentre in laboratorio gli inibitori di BET hanno una attività anti-tumorale molto estesa, i primi dati clinici mostrano si risposte ma in un numero limitato di pazienti. Sarà importante vedere i risultati dell’uso degli inibitori di BET in sottogruppi di pazienti ben caratterizzati dal punto di vista genetico, delle combinazioni con altri medicamenti, come suggerito da molti dati di laboratorio, e dell’introduzione in clinica di molecole di nuova generazione.

 

Per i riferimenti della pubblicazione: http://cancerdiscovery.aacrjournals.org/content/8/1/24