Corona Immunitas Ticino: insieme per reagire - Al via la seconda fase del progetto

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Servizio comunicazione istituzionale

2 Settembre 2020

Prende avvio a settembre 2020 la seconda fase del progetto Corona Immunitas Ticino condotto dall’Istituto di salute pubblica dell’Università della Svizzera italiana (USI) e dal Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale della SUPSI volto a valutare l'impatto del coronavirus, la sua diffusione e lo sviluppo dell'immunità nella popolazione ticinese. Durante la prima fase, da luglio 2020, 1'300 persone di età compresa tra i 20 e i 65 anni hanno aderito allo studio e continuano a rispondere online ai questionari settimanali e mensili sull’evoluzione dell’epidemia e come si modifica il suo impatto nel tempo. Oltre la metà di queste persone ha anche effettuato un prelievo per il test sierologico, i cui risultati, elaborati dall’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB, affiliato all’USI), saranno a breve disponibili. Nella seconda parte dello studio il focus si sposterà verso i bambini/adolescenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni, e sugli adulti/anziani di età superiore ai 65 anni.

Prosegue il progetto Corona Immunitas Ticino, che fa parte di un’iniziativa nazionale denominata Corona Immunitas, guidata dalla Swiss School of Public Health e supportata dall’Ufficio Federale di Sanità Pubblica, da diversi cantoni e numerose aziende. Grazie agli sforzi congiunti di USI e SUPSI, 8'000 persone residenti in Ticino, di età compresa tra i 5 e i 104 anni ed estratte a sorte dall’Ufficio federale di statistica sono invitate progressivamente a partecipare allo studio. Il fine di Corona Immunitas Ticino è misurare l’impatto sociale, economico e le conseguenze dell’epidemia sulla salute, mentale e fisica, della popolazione. Inoltre, grazie ad un sistema di raccolta dati all’avanguardia, Corona Immunitas Ticino consente anche di monitorare mensilmente e settimanalmente l’andamento dei sintomi dovuti al COVID-19, la percezione del rischio, e i comportamenti atti a ridurre la diffusione del contagio. Infine, grazie alla collaborazione con l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) e il Laboratorio microbiologia applicata della SUPSI, a luglio 2020 si è conclusa una prima parte di test sierologici per la ricerca di anticorpi contro il coronavirus (SARS-CoV-2) che ha visto coinvolti più di 650 partecipanti.

 

Il coinvolgimento dei ragazzi e degli over 65 anni

Più di 1'000 adulti partecipano attivamente a Corona Immunitas Ticino dal mese di luglio. Da inizio settembre 2020 lo studio si amplia e diventa più ambizioso, con il coinvolgimento delle popolazioni dei bambini/adolescenti e degli adulti/anziani. In coincidenza con la riapertura delle scuole, lunedì 31 agosto sono state inviate 2'000 lettere al campione di età compresa tra i 5 e i 19 anni. A partire dal 7 settembre saranno inviate altre 2'000 lettere rivolte al gruppo di età superiore ai 65 anni. Già dai prossimi giorni, migliaia di ragazzi e anziani potranno così monitorare settimanalmente e mensilmente il loro stato di salute ed eventuali sintomi del COVID-19, consentendo di conoscere e seguire più da vicino l’evoluzione dell’epidemia nelle diverse fasce di età.

Inoltre, per cogliere gli importanti aspetti intergenerazionali di questa epidemia, compresi i rischi e le modalità di contagio, e i cambiamenti nei rapporti tra nonni e nipoti, ai 2’000 partecipanti di età superiore ai 65 anni verrà proposto di invitare a partecipare persone di età inferiore a 20 anni (ad es. nipoti, vicini di casa oppure conoscenti) che il partecipante ha incontrato regolarmente almeno una volta alla settimana negli ultimi mesi. Viceversa, ai 2’000 partecipanti di età compresa tra i 5 e i 19 anni verrà richiesto di invitare a partecipare persone di età superiore ai 65 anni con cui si hanno avuto contatti settimanali (ad es. nonni, zii o prozii). Il coinvolgimento nello studio è utile non solo per chi rientra nel campione del progetto, ma anche per tutti i ticinesi: chi non riceverà la lettera potrà infatti aiutare e sostenere i partecipanti, e farsi invitare nello studio da questi, se lo desidera.

Anche questa fase comprende i test sierologici, che verranno eseguiti durante la cosiddetta fase III, cioè a partire da fine ottobre 2020, su tutti i ragazzi, tutti gli anziani, e su un campione di coloro che saranno invitati a partecipare allo studio per analizzare gli aspetti intergenerazionali dell’epidemia. Sarà così possibile conoscere i cambiamenti nella diffusione dell’infezione a due mesi dalla ripresa delle scuole e delle attività commerciali e ordinarie dopo la pausa estiva e prima dell’inizio dell’inverno.

 

L’importanza della partecipazione di giovani e anziani

La seconda parte dello studio si concentra su ragazzi in età scolare e sulle persone anziane, non solo perché sono due gruppi cruciali per conoscere e limitare l’impatto dell’epidemia, ma anche perché i dati ad oggi disponibili non sono sufficienti, tanto nel nostro Cantone quanto nella Confederazione e a livello internazionale. Il successo di questa fase del progetto dipende dalla partecipazione di queste fasce di età. Per questo motivo, USI e SUPSI uniscono le loro competenze per consentire a tutti coloro che ricevono la lettera di prendere parte allo studio, andando incontro alle loro esigenze. I partecipanti fino ai 13 anni compileranno i questionari insieme ai genitori, mentre gli adolescenti potranno compilarli online. Le persone con più di 65 anni, in base alle diverse esigenze e preferenze personali, avranno la possibilità di rispondere ai questionari attraverso interviste, telefoniche e non, condotte da collaboratori del progetto appositamente formati.

 

La prima fase dello studio

Dal 1° luglio 2020, 1'300 persone di età compresa tra i 20 e i 65 anni hanno aderito allo studio, 1'060 di questi continuano a rispondere online ai questionari settimanali e mensili sull’evoluzione dell’epidemia, su come si modifica il suo impatto, e sui loro comportamenti per ridurre il rischio d’infezione nel tempo. Dal 20 a 31 luglio 2020, 669 persone hanno effettato un prelievo di sangue presso gli Ospedali dell’EOC. Su questi campioni il Laboratorio microbiologia applicata della SUPSI, in collaborazione con l’IRB sta conducendo i test sierologici per il dosaggio degli anticorpi contro il virus SARS-CoV-2. I risultati verranno forniti direttamente ai partecipanti nelle prossime settimane e successivamente divulgati in forma aggregata sul territorio. Sarà possibile anche un confronto con i risultati di sieroprevalenza ottenuti nello studio condotto dall’Ufficio del Medico Cantonale durante la fase I dell’epidemia.

 

Maggiori informazioni sullo studio:
www.corona-immunitas-ticino.ch   

Contatti:
[email protected], [email protected]; Tel. +41 058 666 6930