Linfomi: sviluppato nuovo modello allo IOR per contrastare la farmaco-resistenza

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Servizio comunicazione istituzionale

9 Maggio 2022

Il gruppo di Genomica dei Linfomi, diretto dal Prof. Francesco Bertoni presso l'Istituto Oncologico di Ricerca (IOR, affiliato all'USI e membro di Bios+), ha identificato un nuovo meccanismo alla base della resistenza al farmaco idelalisib, utilizzato nel trattamento di pazienti con linfoma follicolare e linfoma della zona marginale.

Una delle cause del fallimento di una terapia antitumorale nel trattamento dei linfomi è lo sviluppo di farmaco-resistenza, che comporta una diminuzione dell’efficacia terapeutica di un dato farmaco. È il caso del farmaco antitumorale “idelalisib”, utilizzato nel trattamento di pazienti con linfoma follicolare, leucemia linfatica cronica e linfoma della zona marginale (MZL) e approvato della U.S. Food and Drug Administration (FDA) e da SwissMedic.Pur rivelandosi un farmaco efficace, idelalisib genera lo sviluppo di farmaco-resistenza limitandone l’utilizzo. È pertanto fondamentale studiare i meccanismi alla base di queste resistenze al fine di ottimizzare l'uso del farmaco nel trattamento dei pazienti.

 

La scoperta

In uno studio pubblicato sull’importante rivista Haematologica, il gruppo di Genomica dei Linfomi, diretto dal Prof. Francesco Bertoni presso l'Istituto Oncologico di Ricerca (IOR, affiliato all'USI e membro di Bios+), ha identificato un nuovo meccanismo alla base della farmaco-resistenza a idelalisib (resistenza secondaria agli inibitori di PI3K, gruppo di farmaci cui appartiene idelalisib) rendendo le cellule farmaco-resistenti sensibili al farmaco in questione.

In particolare, Alberto Arribas, Sara Napoli e colleghi hanno sviluppato un modello cellulare di MZL che imita la resistenza agli inibitori di PIK3 osservata nei pazienti. A questo scopo, hanno tenuto la linea cellulare di linfoma VL51 sotto esposizione continua all'idelalisib per sei mesi, desensibilizzando così le cellule al farmaco e sviluppando la farmaco-resistenza.

Un'analisi dettagliata di queste cellule farmaco-resistenti ha poi permesso ai ricercatori di identificare quali fattori fossero responsabili della resistenza e come contrastarli. 

Utilizzando trattamenti mirati contro questi fattori, i ricercatori sono riusciti a superare la resistenza rendendo così le cellule sensibili a idelalisib. 
Questi risultati sono stati confermati in ulteriori modelli cellulari di linfoma e su campioni clinici. Oltre a idelalisib, le cellule VL51 hanno sviluppato resistenza ad altri importanti inibitori di PI3K come copanlisib, duvelisib e umbralisib.

In conclusione, grazie al nuovo modello di resistenza all'idelalisib nelle cellule VL51, i ricercatori hanno identificato i fattori responsabili della resistenza e dimostrato che i trattamenti mirati contro questi fattori sono in grado di migliorare l'attività antitumorale degli inibitori PI3K. Tali approcci farmacologici dovranno ora essere testati in studi clinici con pazienti affetti da MZL. 

 

Link alla pubblicazione : https://haematologica.org/article/view/haematol.2021.279957