Nuova scoperta allo IOR per il trattamento dei disturbi epatici dovuti a un accumulo anomalo di lipidi

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Servizio comunicazione istituzionale

25 Gennaio 2023

Il gruppo di Terapie sperimentali diretto dal Prof. Carlo V. Catapano presso l'Istituto oncologico di ricerca (IOR, affiliato all'USI e membro di Bios+), in collaborazione con il Prof. Jonathan Hall del Politecnico Federale di Zurigo (ETH Zürich), ha identificato un nuovo meccanismo per il trattamento dei disturbi epatici dovuti a un accumulo anomalo di lipidi.

Un eccessivo consumo di alimenti ricchi di grassi e l'obesità sono associati a molti tipi di cancro e alla loro aggressività. L'obesità è anche un fattore di rischio per le metastasi e la resistenza ai trattamenti farmacologici in pazieti oncologici. Questi dati sono particolarmente preoccupanti nei Paesi industrializzati, poiché circa il 25% degli adulti è clinicamente obeso. L'obesità comporta anche un aumento del rischio di steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una condizione che si verifica quando la quantità di acidi grassi disponibili supera la capacità del fegato di smaltirli. La NAFLD può progredire verso uno stadio più aggressivo, denominato steatoepatite (lesione e infiammazione delle cellule epatiche), e infine verso la cirrosi e il cancro del fegato. La modifica dello stile di vita alimentare e l'intervento farmacologico precoce sono fondamentali per aiutare i pazienti.

 

La scoperta

Nello studio pubblicato su Nature Communications, i gruppi dello IOR e dell'ETH Zürich hanno identificato un nuovo meccanismo per il trattamento dei disturbi caratterizzati da un accumulo anomalo di lipidi nel fegato. Lekka, Civenni e colleghi hanno scoperto che la riprogrammazione del metabolismo epatico coinvolge l'asse Lin28/let-7. Le Lin28 sono proteine che legano l'RNA e controllano i livelli di microRNA (come let-7) e vari RNA messaggeri. Le Lin28 hanno un ruolo consolidato nella staminalità, nella pluripotenza e nel cancro. Pertanto, gli inibitori di Lin28 possono essere potenti farmaci antitumorali.

I ricercatori dello IOR e dell'ETH Zürich hanno scoperto che l'inibizione dell'asse Lin28/let-7 mediante il nuovo antagonista specifico C1632 migliora nettamente il metabolismo lipidico nelle cellule epatiche riducendo l'accumulo di grassi nel citoplasma, tipico segno distintivo della steatosi. In particolare, il C1632 accelera lo smaltimento dei grassi e la chetogenesi, ovvero la produzione di corpi chetonici a partire dagli acidi grassi nel fegato. Soprattutto, il C1632 limita l'accumulo di lipidi e lo sviluppo della NAFLD in topi transgenici e in quelli alimentati con una dieta ad alto contenuto di grassi.

Il lavoro di Lekka e colleghi suggerisce che l'inibizione di Lin28 può rappresentare un'alternativa a modifiche della dieta e un intervento controllato per il trattamento di malattie epatiche, cancro e altri disturbi infiammatori e metabolici legati all'età, attraverso la riprogrammazione del metabolismo lipidico e l'aumento della chetogenesi.