I primi esami federali di medicina all'USI

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Servizio comunicazione istituzionale

28 Agosto 2023

Il 4 settembre 2023 si è svolto all’USI l’esame federale clinico-pratico per le studentesse e gli studenti di medicina. Un traguardo importante per l’ateneo e per il Ticino perché per la prima volta verranno abilitati alla professione medica studenti che hanno studiato nel nostro cantone.

Sono stati 47 le studentesse e gli studenti della Facoltà di scienze biomediche all’USI che, a settembre, sosterranno gli esami clinici-pratici federali (OSCE, Objective Structured Clinical Examination), dopo aver svolto l’esame scritto a metà agosto. Un vero e proprio giorno storico per l’Università della Svizzera italiana.

Gli esami si sono svolti in sincronia con quelli delle altre facoltà di medicina della Svizzera. Gli studenti sono stati chiamati a occuparsi di casi clinici stabiliti da un’apposita commissione federale e uguali per tutti. “Un elemento fondamentale per il buon esito e l’imparzialità degli esami stessi” afferma Fabrizio Barazzoni, responsabile degli esami OSCE per l’USI.

Il sistema OSCE garantisce un’assoluta imparzialità poiché gli esami sono identici per tutti nello stesso giorno, alla stessa ora. Durante l’esame pratico gli esaminatori controllano che gli studenti facciano le domande giuste ai pazienti, eseguano le manovre diagnostiche previste e prescrivano le analisi o gli esami strumentali giusti, cercando naturalmente di identificare la diagnosi più probabile.

Per permettere di sottoporre i diversi casi agli studenti di tutta la Svizzera il sistema OSCE prevede l’utilizzo dei cosiddetti pazienti simulati, ossia persone che simulano malattia. Attori, non professionisti, che vengono selezionati accuratamente e preparati a questo ruolo. In questo modo si ha la garanzia che gli studenti, indipendentemente dall’università in cui si sono formati, abbiano davanti pazienti che si comportano allo stesso modo.

Il gong di inizio è scattato alle ore 9.00 di lunedì 4 settembre. Al Campus Est di Lugano sono stati allestiti una dozzina di finti ambulatori, muniti di lettino per le visite, delle attrezzature e degli strumenti medici necessari per permettere lo svolgimento dell’esame. In ogni aula gli studenti hanno trovato un paziente simulato e un esaminatore.

Ogni studente ha avuto a disposizione tredici minuti per ogni paziente, compresa la preparazione iniziale per poter leggere la descrizione del caso. Una campanella ha scandito l’inizio e la fine di ogni postazione. Per il passaggio da una postazione all’altra gli studenti hanno avuto a disposizione due minuti.

Al termine degli esami i dati sono stati inviati a Berna per essere rielaborati e sulla base dei risultati, provenienti da tutte le facoltà svizzere, sarà deciso il limite minimo di risposte corrette per ottenere l’autorizzazione a esercitare la professione.

“Non sembra quasi vero che in men di tre anni, grazie ad una squadra formidabile capitanata dal Dr. Barazzoni, il Ticino sia riuscito a raggiungere il livello richiesto per la preparazine degli esami pratici di medicina delle altre Università”, afferma il Decano della Facoltà, Prof. Dr. med. Giovanni Pedrazzini.