La ricerca in Ticino di nuove vie per la sperimentazione biomedica

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Servizio comunicazione istituzionale

9 Gennaio 2024

La ricerca biomedica fa largo uso di modelli animali, quali roditori e affini, grazie ai quali è possibile studiare l’effetto di una certa proteina, gene o molecola di interesse nell’insorgenza e nella progressione di una malattia. I modelli animali hanno il vantaggio di rappresentare un intero organismo, ma allo stesso tempo pongono degli interrogativi. 

La ricerca di modelli alternativi è quindi sempre più importante e si sta orientando in due direzioni diverse: da una parte modelli “in vitro”, quindi basati sull’utilizzo di cellule in coltura in laboratorio; dall’altra modelli “in silico”, ossia basati su metodi informatici di simulazione e analisi dei dati. La ricerca in questo campo è molto attiva in Ticino, grazie alla collaborazione tra diversi enti quali la Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana, i Laboratori di ricerca traslazionale dell’Ente ospedaliero cantonale e gli istituti di ricerca BIOS+ (IRB e IOR) di Bellinzona, affiliati all'USI.

Matteo Moretti, professore titolare della Facoltà di scienze biomediche dell’USI e Group Leader ai Laboratori di ricerca traslazionale dell’EOC, ha fatto il punto della situazione in un contributo pubblicato dal quotidiano laRegione: La ricerca innovativa sui modelli alternativi agli animali.